mercoledì 24 ottobre 2012

RECENSIONE DI GIANFRANCO BARCELLA


RECENSIONE DI GIANFRANCO BARCELLA

AL LIBRO DI FRANCA MARIA FERRARIS E CRISTINA SOSIO

“AQUILIUS E LA STIRPE DEL DRAGO”,

De Ferrari Editore2011


Sono lieto di recensire l’ultima fatica letteraria di Franca Maria Ferraris che, assieme a Cristina Sosio, ha pubblicato per i tipi dell’editore De Ferrari il libro intitolato “Aquilius e la stirpe del drago”, impreziosito dalle illustrazioni e dalla grafica di Cristina Sosio.
È un’opera indirizzata prevalentemente ai lettori più giovani; entra pertanto, a pieno titolo, nella ‘letteratura per ragazzi’. Occorre precisare che l’espressione ‘letteratura per ragazzi’ fa riferimento a un vasto numero di opere e di generi letterari che, in qualche modo, si ritengono adatti ad un pubblico di bambini e di fanciulli. Si parla, dunque, di testi pensati esplicitamente per la lettura da parte dei giovani e notoriamente apprezzati da loro, ma non sempre è stato così. Vi sono state opere come “Il principe e il povero” o  Huckleberry Finn” di Mark Twain, che sono state molto apprezzate dal pubblico dei più giovani anche  se pensate per gli adulti.  Alice nel paese delle meraviglie”, al contrario, fu concepito come storia per bambini, ma viene generalmente considerato più adatto soprattutto a un pubblico adulto. Solitamente  tali opere sono accomunate dai loro contenuti morali,  intrinseci alla loro natura letteraria. La loro vocazione è quella di veicolare messaggi potenzialmente educativi. Anche in questo caso, si possono esprimere riserve su alcuni titoli. Questo tipo di letteratura è caratterizzata, unica certezza, dal binomio inscindibile autore- illustratore. Parlando di illustrazioni, ci addentriamo in un campo vasto come il mare, dove spesso operano illustratori,  grafici o pittori assai noti per le loro opere, di cui non si conosce alcun dato biografico.  Cerchiamo di colmare almeno questa lacuna. Franca Maria Ferraris con le sue opere di poesia e narrativa  ha già catturato numerosi lettori. Citiamo, tra le altre: “Di Valbormida il cuore”, poesia, 1997-, 2° ed. 2002  e  “Le parole del mare” prosa e poesia, 2005. Tutta la sua esistenza  è un esempio di fedeltà alla letteratura e alla poesia, fedeltà che è, ancora e soprattutto,  fiducia  e speranza nel bello ‘come l’agave che s’aggrappa al crepaccio dello scoglio’ (Montale). Ho sempre ammirato la scrittura della Ferraris, intimamente metafisica, e  con una ricca tensione etica. Cristina Sosio,  ha arricchito il volume con un corredo iconografico di pregevole fattura. Bibliotecaria  di professione e  pittrice per vocazione, è laureata all’Accademia Ligustica di Belle Arti. È specializzata in arti visive e discipline dello spettacolo. Ha già curato la veste grafica di alcune pubblicazioni tra le quali “Vie storiche del  Quilianese”, 2009, e  “Le storie di Dragoleo”, 2010.

Ed ora veniamo al libro in questione. Vi si narra la storia della stirpe di Aqulius il Drago, che per i suoi numerosi meriti e acclarate virtù, è stato nominato  Drago Mago. Ha una grande dote: quella di fermare il tempo. Chi è padrone del tempo può percorrere la storia a suo piacimento e ignorare ciò che i Latini affermavano con grande saggezza ‘ruit ora’. Anche lui, però, è soggetto al momento in cui nel sole dell’amore tutto rifiorirà e si ricomincerà a rivivere. La storia narrata è ammaliante e avvincente, anche perché è simbolicamente descritto l’eterno conflitto fra il bene e il male, incarnato quest’ultimo, dal cattivo Mago Norum e dalle sue Forze Occhiute.  Egli imperversa su Aquilius con malefici di ogni sorta. Lotteranno contro lui anche i Gatti Sapienti, che prenderanno coscienza di essere essi stessi i discendenti di una stirpe, come lo è ogni creatura di questo mondo. Accanto a loro, combattono per il bene il Drago Aquilius, detto anche Draghetto, i due ragazzi Ottavia e Max, gli elfi, le fate e le streghe. È veramente di pregio questa intuizione dell’autrice in merito alla stirpe felina. Già Baudelaire affermava che i gatti hanno caratteristiche superiori che ammaliano la sensibilità dei poeti. Lasciamo ai lettori maggiorenni e minorenni l’opportunità di addentrarsi nell’intrico di questa vicenda sempre appassionante e avvincente, che presto, ne siamo certi, avrà un seguito.  Abbiamo parlato nell’incipit di fatica letteraria, ma scorrendo le pagine del libro, si scopre che per Franca Maria Ferraris scrivere è un piacere infinito, come per Cristina Sosio lo è il dipingere.

                                                                                                                                 (Gianfranco Barcella)

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